L'EMDR si applica, nello sport, a tutte quelle situazioni in cui l'atleta si è trovato a fronteggiare traumi da infortunio fisico, elevato rischio nella pratica del proprio sport, emozioni invalidanti e disfunzionali come ansia da prestazione, depressione da fallimento sportivo e difficoltà di concentrazione.
Per intervenire con la tecnica EMDR non sempre è necessario che si sia verificato un infortunio. Spesso, la maggior parte delle convinzioni mentali di un soggetto sono alla base del suo comportamento e, a prescindere dal livello di consapevolezza dell'atleta, tali convinzioni condizionano la prestazione atletica.
Nell'EMDR il concetto di convinzione negativa, ovvero le formulazioni mentali che ogni individuo ha riferite a sè stesso, è parte integrante del processo di desensibilizzazionee, come è generalemnte noto, il self-talk (dialogo interno) è uno degli aspetti fondanti dello sport mental training.
La prestazione sportiva è un esempio chiaro della necessità di un equilibrio tra il focus mentale, la resistenza fisica e l'uso delle emozioni per regolare questi due aspetti.
Vi sono esperienze che lasciano un segno nella emte dell'atleta, e che pur non altamente traumatiche, incidono a livello formulazione di cognizioni negative (ad esempio "andrà male anche questa volta", in questo campo non rieso mai a vincere", "non sono all'altezza dei miei avversari") riuscendo a minare il livello di prestazione agonistica, e creando un circolo vizioso auto confermante che è in grado di generare un livello di affaticamento mentale e abbattimento affettivo tale che in certi casi, può portare all'abbandono della pratica sportiva.
L'EMDR è in grado di arrestare le distrazoni interne da momento che: